Dl Fisco: la chiusura di Equitalia e le altre novità

Un focus sull'export italiano

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto legge del 22 ottobre 2016 che introduce importanti novità in materia fiscale.

Innanzitutto viene sancito lo scioglimento di Equitalia a partire dal primo luglio 2017, sostituita dalla Agenzia delle Entrate-Riscossione. Il nuovo ente pubblico economico sarà sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze e presieduto dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Una conseguenza importante di questa novità sarà la cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali, da cui però sono escluse le multe, mentre rientrano nella sanatoria gli interessi e le maggiorazioni previste per i ritardi nel pagamento delle sanzioni. Con questa “definizione agevolata” delle cartelle derivata dalla chiusura di Equitalia lo Stato conta di incassare 2 miliardi di euro nel 2017 e 3,7 nel triennio 2017-2019.

Anche l’Iva rientrerà nell’operazione di rottamazione. Ad essere esclusa, si legge nel testo, è solo “l’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione”. Sono escluse ugualmente le somme dovute “a titolo di recupero di aiuti di Stato, i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti, le multe, le ammende e le sanzioni pecunarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna”.

Nel decreto fiscale è trattato anche il tema dell’accoglienza, con la previsione che le risorse destinate all’attivazione, la locazione e la gestione dei centri di accoglienza per stranieri irregolari siano incrementate di 600 milioni nel 2016. Inoltre, quale contributo dello Stato agli oneri che sostengono i Comuni che accolgono i richiedenti asilo, è autorizzata la spesa di 100 milioni per il 2016 e l’istituzione di uno specifico fondo. Un decreto del Ministero dell’Interno definirà le modalità di riparto delle risorse per un massimo di 500 euro a richiedente.

Il decreto prevede inoltre la riapertura fino al 31 luglio 2017 (con possibilità di integrare l’istanza) dei termini per la voluntary disclosure (la pratica che consente di sanare la propria posizione fiscale in caso di capitali detenuti all’estero non dichiarati al Fisco italiano). Alla nuova operazione non potranno partecipare i contribuenti che hanno già presentato istanza in precedenza. Le violazioni sanabili sono quelle commesse fino al 30 settembre 2016.

 

 

 

 

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